Cos'è un comportamento problema?
Si definiscono comportamenti problema nello spettro autistico le azioni che deviano dalle aspettative sociali o educative, creando difficoltà sia per chi li manifesta sia per chi vi è mintorno. I comportamenti problema includono, l’aggressività, L’autolesionismo, la disobbedienza, il rifiuto di seguire le regole, l’isolamento e la mancanza di rispetto verso i compagni o gli insegnanti.
Questi comportamenti non devono essere visti solo come manifestazioni di ribellione o cattiva educazione, ma come segnali che possono riflettere disagi più profondi. Essi sono spesso il risultato di fattori ambientali, emotivi o sociali e richiedono quindi un approccio comprensivo piuttosto che punitivo.
Cause dei comportamenti problema nello spettro autistico
E’ importante sottolineare il concetto di funzione del comportamento, cioè l’idea che ogni comportamento serva a soddisfare un bisogno, che può essere un desiderio di attenzione, la ricerca di controllo, la necessità di esprimere emozioni represse o il tentativo di evitare situazioni di stress.
I motivi che stanno dietro ai comportamenti problema nei bambini autistici spaziano da fattori individuali (come temperamento, stile di attaccamento e abilità di autoregolazione) a quelli ambientali e sociali (come la famiglia, la scuola e le relazioni con i pari).
Capire la causa è fondamentale per rispondere in modo mirato e preventivo. In molti casi, i comportamenti problema nello spettro autistico sono una forma di comunicazione alternativa, con cui il bambino cerca di esprimere bisogni o emozioni che non riesce a verbalizzare.
Le cause possono essere reazioni a sovraccarichi sensoriali, difficoltà nella comunicazione, stress o frustrazione. I genitori e i caregiver dovrebbero porsi domande come:
•“Cosa ha scatenato il comportamento?”
•“Quali segnali precedenti sono stati mostrati?”
•“Il bambino sta cercando di comunicare qualcosa attraverso il comportamento?”
I motivi che stanno dietro ai comportamenti problema nello spettro autistico spaziano da fattori individuali (come temperamento, stile di attaccamento e abilità di autoregolazione) a quelli ambientali e sociali (come la famiglia, la scuola e le relazioni con i pari).
Uno dei punti centrali è il legame tra emozioni e comportamento: spesso i comportamenti problema siano espressioni di emozioni intense che il bambino o l’adolescente non sa come gestire.
Comprendere la funzione di un comportamento è essenziale per trovare soluzioni efficaci.
Strategie di intervento preventivo
Ci sono numerose strategie per prevenire i comportamenti problema nello spettro autistico prima che diventino cronici. E’ fondamentale creare un ambiente scolastico e familiare che promuova la sicurezza emotiva e la fiducia.
Gli educatori e i genitori dovrebbero lavorare su aspetti come la comunicazione chiara, l’incoraggiamento di atteggiamenti positivi e la costruzione di una relazione empatica e di fiducia.
Tra le strategie preventive, è importante rinforzare i comportamenti positivi. Ad esempio, anziché concentrarsi solo su cosa i bambini non devono fare, è importante incoraggiare e valorizzare le buone pratiche, in modo da rinforzare le azioni positive.
Modelli di intervento comportamentale
Diversi modelli di intervento comportamentale possono essere applicati in contesti educativi.
Tra questi, troviamo il modello cognitivo-comportamentale, che si focalizza sulla modificazione dei pensieri e delle credenze per influenzare il comportamento e il modello relazionale, che pone l’accento sull’importanza delle relazioni nel plasmare le risposte comportamentali.
Il modello di analisi funzionale del comportamento, un metodo che prevede di osservare attentamente le circostanze in cui un comportamento problema si verifica per individuarne la causa e la funzione. Questo modello è particolarmente utile per personalizzare l’intervento sulle esigenze individuali di ciascun bambino o ragazzo.
Tecniche di gestione dei comportamenti problema
Sono state individuate una serie di tecniche pratiche per gestire i comportamenti problema nello spettro autistico, dalle tecniche di rinforzo positivo (come la lode e il riconoscimento di comportamenti appropriati) alle tecniche di gestione della rabbia e dello stress.
1. Rinforzo positivo
Il rinforzo positivo consiste nel premiare un comportamento desiderato per incoraggiarne la ripetizione. Questo approccio si basa sull’idea che le persone tendano a ripetere i comportamenti che vengono rinforzati in modo positivo.
•Esempi pratici:
•Lodi specifiche: anziché limitarsi a dire “Bravo”, l’educatore o il genitore può essere più specifico, come “Mi piace come hai aiutato il tuo compagno” o “Hai lavorato molto bene su questo compito”. Questo aiuta il bambino a capire quale comportamento ha fatto bene.
•Ricompense simboliche: in alcuni casi, può essere utile usare piccole ricompense (come adesivi, punti o tempo extra per un’attività preferita) per motivare il bambino a ripetere un comportamento positivo.
•Piano di rinforzo: creare un sistema di rinforzo strutturato, come un grafico dei comportamenti dove il bambino può guadagnare premi o privilegi accumulando punti.
2. Rinforzo differenziale
Il rinforzo differenziale implica rinforzare solo determinati aspetti del comportamento positivo, ignorando comportamenti indesiderati, ma non dannosi, per evitare di dare loro attenzione.
•Esempi pratici:
•Ignorare comportamenti minori: se un bambino autistico parla fuori turno, l’insegnante può ignorare l’interruzione se non è grave e aspettare che alzi la mano per dargli la parola, lodando il comportamento corretto.
•Premiare alternative: se un bambino tende a spingere i compagni per ottenere un giocattolo, è possibile insegnargli a chiedere educatamente e rinforzare ogni volta che utilizza un comportamento alternativo positivo.
3. Time-out
Il time-out è una tecnica che prevede l’allontanamento temporaneo del bambino da una situazione in cui si verifica un comportamento problematico. Questo serve a interrompere l’azione e a offrire uno spazio di riflessione.
•Esempi pratici:
•Time-out breve: È efficace far durare il time-out solo pochi minuti e sempre proporzionato all’età del bambino (es. 3-5 minuti per bambini più piccoli).
•Riflessione post time-out: Al termine del time-out, l’educatore può discutere brevemente con il bambino su cosa ha portato al time-out e su come evitare il comportamento problematico in futuro. È importante evitare di trasformare il time-out in una punizione prolungata, che può alimentare frustrazione.
4. Tecniche di auto-regolazione emotiva
Insegnare ai bambini a gestire le proprie emozioni e impulsi, specialmente in momenti di stress o frustrazione.
•Esempi pratici:
•Respirazione profonda: una tecnica semplice ed efficace per calmarsi consiste nell’insegnare ai bambini a fare respiri profondi quando si sentono arrabbiati o agitati. Ad esempio, possono inspirare contando fino a quattro, trattenere il respiro e poi espirare lentamente.
•Pensiero positivo: insegnare ai bambini a utilizzare affermazioni positive per ridurre lo stress, come “Posso farcela” o “Posso controllare la mia rabbia”.
•Tempo di riflessione: creare uno spazio fisico dedicato in classe o a casa dove il bambino autistico può andare a calmarsi o riflettere quando si sente sopraffatto dalle emozioni.
5. Gestione delle conseguenze
utilizzare le conseguenze per insegnare ai bambini l’importanza delle scelte comportamentali. Le conseguenze possono essere naturali (che derivano direttamente dal comportamento) o logiche (imposte dall’adulto in risposta a un comportamento).
•Esempi pratici:
•Conseguenze naturali: Se un bambino rompe intenzionalmente un giocattolo, la conseguenza naturale è che non potrà più utilizzarlo. Questo aiuta a capire l’effetto delle proprie azioni.
•Conseguenze logiche: Se un bambino disobbedisce durante una lezione, l’insegnante potrebbe chiedergli di rimanere qualche minuto dopo la fine della lezione per discutere dell’accaduto. È importante che le conseguenze siano proporzionate e rispettose, evitando sanzioni eccessive.
6. Tecniche di problem solving
Il problem solving aiuta i bambini e ragazzi a sviluppare abilità di pensiero critico e autonomia, imparando a trovare soluzioni ai propri problemi comportamentali.
•Esempi pratici:
•Passi del problem solving: Vadalà suggerisce di insegnare ai bambini una sequenza di passi per risolvere i problemi: identificare il problema, pensare a possibili soluzioni, valutare le conseguenze di ogni soluzione e scegliere la migliore.
•Esercizi di brainstorming: In situazioni di conflitto con altri bambini, è utile incoraggiare il bambino a proporre soluzioni alternative e valutare quale possa essere la più efficace.
7. Tecniche di comunicazione assertiva
•L’assertività è una competenza che permette ai bambini di esprimere i propri bisogni e opinioni in modo chiaro e rispettoso, riducendo il rischio di conflitti.
•Esempi pratici:
•Uso del “messaggio Io”: Insegnare ai bambini a usare frasi che descrivono i propri sentimenti anziché accusare gli altri. Ad esempio, “Mi sento triste quando non vengo ascoltato” anziché “Tu non mi ascolti mai”.
•Role-playing: Simulare situazioni sociali con i bambini per esercitarsi nella comunicazione assertiva può aiutarli a gestire meglio i conflitti nella vita reale.
8. Tecniche di De-escalation
La de-escalation è una tecnica utilizzata per calmare una situazione prima che diventi esplosiva. È particolarmente utile quando un bambino o ragazzo è in uno stato emotivo elevato.
•Esempi pratici:
•Voce calma e tono pacato: Quando un bambino è agitato, l’adulto dovrebbe usare un tono di voce calmo e abbassare il volume, dando l’esempio di comportamento pacato.
•Empatia e rispecchiamento: Dimostrare comprensione per le emozioni del bambino aiuta a ridurre la sua frustrazione, ad esempio dicendo “Capisco che sei arrabbiato perché volevi giocare di più” prima di proporre una soluzione.
9. Regole chiare e coerenza
•La chiarezza delle regole e la coerenza nella loro applicazione sono fondamentali per evitare comportamenti problematici. I bambini e ragazzi necessitano di un ambiente prevedibile e di linee guida ben definite.
•Esempi pratici:
•Stabilire routine: Mantenere routine prevedibili aiuta a ridurre l’ansia e a favorire comportamenti adeguati, poiché il bambino sa cosa aspettarsi.
•Regole positive: Anziché focalizzarsi su cosa non fare, le regole possono essere espresse in modo positivo (es. “Camminiamo nei corridoi” anziché “Non correre nei corridoi”).
10. Coinvolgimento del bambino nel processo
•Includere il bambino nel processo decisionale relativo alle regole e alle conseguenze può migliorare la sua motivazione e il suo senso di responsabilità.
•Esempi pratici:
•Creazione condivisa delle regole: Coinvolgere il bambino nella definizione delle regole, permettendogli di contribuire con le proprie idee.
•Feedback e autovalutazione: Chiedere al bambino di riflettere sul proprio comportamento e proporre idee per migliorarlo.
11.Routine calmanti e ambienti sicuri
Le routine e gli ambienti sicuri sono fondamentali per aiutare i bambini con autismo a sentirsi a proprio agio e a ridurre l’ansia che può causare comportamenti difficili. Crepet suggerisce di stabilire una routine prevedibile e regolare che fornisca al bambino un senso di stabilità e controllo.
Alcuni esempi di routine calmanti includono:
•Seguire una sequenza strutturata per le attività quotidiane (come la mattina, i pasti, il gioco e la sera).
•Creare una routine di rilassamento che il bambino possa seguire in caso di stress, ad esempio un breve periodo di gioco tranquillo o di lettura.
•Stabilire un angolo “tranquillo” in casa, dove il bambino possa ritirarsi per calmarsi. Questo spazio può contenere oggetti che il bambino trova rassicuranti, come cuscini morbidi, giocattoli preferiti o libri illustrati.
un ambiente strutturato e calmo riduce il rischio di sovraccarico sensoriale e offre al bambino uno spazio dove può sentirsi al sicuro.
Creazione di uno Spazio Calmo (Calm Corner)
•Uno spazio calmo, o “Calm Corner”, è un luogo dedicato dove i bambini possono ritirarsi per ritrovare la calma e riflettere. Questo spazio può essere utilizzato volontariamente e non come punizione.
•Esempi pratici:
•Allestimento dello spazio: Posizionare in questo angolo strumenti come cuscini, libri, giochi sensoriali o immagini rilassanti. Aggiungere anche materiali per disegnare o scrivere, permettendo al bambino di esprimere le proprie emozioni in modo creativo.
•Utilizzo volontario: incoraggiare il bambino nello spettro autistico a utilizzare lo spazio calmo quando ne sente il bisogno, spiegandogli che è un luogo sicuro per ritrovare la tranquillità senza pressioni o giudizi.
12. Tecniche di Mindfulness
•La mindfulness aiuta i bambini autistici a rimanere concentrati nel momento presente e a osservare le proprie emozioni senza giudizio. Questo approccio può essere utile per ridurre l’impulsività e migliorare la gestione emotiva.
•Esempi pratici:
•Esercizi di respirazione consapevole: Praticare la respirazione consapevole aiuta a rilassarsi e a riportare l’attenzione al presente. Ad esempio, il “respiro a palloncino” invita il bambino a immaginare di gonfiare un palloncino inspirando e sgonfiarlo espirando.
•Rituali di rilassamento: creare brevi momenti di mindfulness all’inizio della giornata scolastica o prima di una situazione potenzialmente stressante può ridurre l’ansia e migliorare la capacità di concentrazione.
13. Tecniche di Modellamento e Role-playing
• Attraverso il modellamento, i bambini imparano osservando il comportamento degli adulti. Il role-playing, o simulazione, permette invece di esercitarsi in situazioni sociali, sviluppando abilità pratiche per affrontare situazioni difficili.
•Esempi pratici:
•Modellamento delle reazioni emotive: L’adulto può mostrare come affrontare una situazione stressante rimanendo calmo e gestendo le emozioni. Vedere l’adulto reagire in modo positivo può ispirare il bambino a fare lo stesso.
•Role-playing delle interazioni sociali: Simulare scenari come la risoluzione di conflitti o la gestione della frustrazione permette al bambino di esercitarsi e acquisire fiducia prima di trovarsi in una situazione reale.
14.Prevenzione dei Sovraccarichi Sensoriali
Molti bambini con autismo sono particolarmente sensibili a determinati stimoli sensoriali, come luci forti, rumori intensi o tessuti ruvidi. Crepet spiega che prevenire i sovraccarichi sensoriali è essenziale per evitare l’insorgere di comportamenti problematici.
Alcune strategie per gestire e prevenire i sovraccarichi includono:
•Modificare l’ambiente: ridurre i rumori di fondo, evitare luci troppo forti o fluorescenti e scegliere materiali morbidi o delicati per i vestiti e gli oggetti usati dal bambino.
•Evitare luoghi sovraffollati: se possibile, evitare situazioni come centri commerciali o altri luoghi rumorosi e affollati.
•Introdurre stimoli sensoriali gradualmente: per aiutare il bambino autistico ad adattarsi a nuove esperienze, è utile introdurre stimoli in modo graduale, dando al bambino il tempo di abituarsi.
15. Tecniche per il Controllo dei Comportamenti Aggressivi
Nel caso di comportamenti aggressivi, è importante intervenire con calma e fermezza. Alcuni suggerimenti pratici includono:
•Stare vicini ma mantenere una distanza di sicurezza: Questo permette di rassicurare il bambino senza esporlo o esporre gli altri a rischi.
•Non reagire con aggressività: È importante mantenere un tono di voce calmo e stabile, per non aumentare la tensione.
•Ricompensare il comportamento calmo: Quando il bambino si calma, è utile lodarlo o dargli un piccolo rinforzo positivo, per consolidare l’importanza della calma e del controllo.
Le reazioni violente vanno comprese come manifestazioni di disagio e che è importante evitare di punire il comportamento aggressivo, ma piuttosto insegnare al bambino alternative sicure e più adeguate per esprimere la frustrazione
La comunicazione empatica
Fondamentale da parte dell’adulto la comunicazione empatica nel rapporto con i bambini e i ragazzi autistici che manifestano comportamenti problema. Una comunicazione efficace deve essere rispettosa e mirata a comprendere il punto di vista dell’altro, senza giudizi o pregiudizi.
E’ importante l’uso di un linguaggio positivo e costruttivo, che aiuti a creare un clima di rispetto e ascolto reciproco. Ad esempio, anziché dire “Smetti di fare rumore”, può essere più utile e rispettoso dire “Abbiamo bisogno di tranquillità per poter ascoltarci meglio”.
Importanza dell’auto-consapevolezza per educatori e genitori
Un aspetto da tenere in considerazione è l’attenzione all’auto-consapevolezza di chi lavora o vive con bambini e adolescenti con comportamenti problema. Gli educatori e i genitori devono essere consapevoli delle proprie reazioni emotive e dei propri schemi di comportamento, poiché queste influenzano il modo in cui rispondono ai comportamenti problematici.
Bisognerebbe praticare l’auto-riflessione per evitare di reagire in modo impulsivo o eccessivamente punitivo, e di cercare invece di mantenere la calma e adottare un approccio costruttivo.
Collaborazione con la famiglia e la comunità
Nella gestione di un ragazzo è necessario un lavoro di squadra tra scuola, famiglia e comunità. La gestione dei comportamenti problema nello spettro autistico richiede una collaborazione continua e un dialogo aperto tra tutte le figure coinvolte nella vita del bambino o adolescente.
Fondamentale è migliorare la comunicazione tra insegnanti e genitori, incoraggiando questi ultimi a partecipare attivamente al processo educativo e a creare un ambiente di supporto anche a casa.